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DECALOGO DEL PAZIENTE SECONDARIO

COSA DEVE SAPERE IL PAZIENTE GIA' OPERATO DA ALTRO CHIRURGO


ASSOCIAZIONE  ITALIANA  CHIRURGIA  PLASTICA  ESTETICA

Descrizione:

 

 

 

DECALOGO DEL PAZIENTE SECONDARIO

1 La chirurgia estetica è una scienza medica oggettiva, ma, agisce su individui diversi, ognuno dei quali possiede tessuti differenti con caratteristiche e capacità di reazione e cicatrizzazione individuali. Pertanto ogni paziente può, a fronte dello stesso trattamento, ottenere effetti diversi e variabili. A volte anche nella stessa paziente sottoposta ad un intervento bilaterale, come una mastoplastica, ad esempio, la cicatrice sulla mammella destra potrebbe essere più bella di quella sulla sinistra per cause che non hanno nulla a che vedere con la qualità del chirurgo, ma soltanto con le caratteristiche della cicatrizzazione della paziente stessa.

2 Anche un bravo chirurgo non ottiene sempre un risultato ottimale. Le ragioni di ciò non vanno sempre attribuite alle sue capacità ma anche ad una serie di ragioni che, a volte, sono riconducibili ad un’esecuzione non perfetta di una tecnica, ma molto più spesso, a situazioni contingenti non prevedibili. Un esempio di ciò è dato dall’indurimento che può sopraggiungere a distanza di tempo in una mammella sottoposta ad un intervento di aumento di volume mediante protesi. Tale evento, la maggior parte delle volte, non dipende da ciò che fatto il chirurgo ma dalla reazione del corpo alla protesi. Quindi prima di attribuire responsabilità al chirurgo per la non riuscita di un intervento, è importante escludere tutti quei fattori individuali che possono aver contribuito a creare la complicanza o il risultato imperfetto.

3 Ogni intervento comporta rischi che dovrebbero essere stati valutati dal chirurgo e comunicati al paziente. Il tutto viene normalmente in maniera più o meno generica o specifica riportato sul consenso informato che il paziente sottoscrive. Tale documento non rappresenta uno scarico di responsabilità ma soltanto una testimonianza che conferma che il paziente è stato accuratamente informato dal chirurgo sui rischi e sulle eventuali complicanze relative ad ogni intervento. Pertanto è importante leggere attentamente tale documento e, qualora esistessero dubbi in proposito chiarirli con il medico. In caso di complicanze o esiti negativi di un intervento eseguito dal primo chirurgo è importante chiedere al secondo spiegazioni in merito.

4 A volte la insoddisfazione del paziente è dovuta ad una mancanza di comunicazione chiara ed accurata con il medico. Non sempre è facile capire e farsi capire, in special modo quando si parla di risultati di una trasformazioni dell’estetica. Talvolta l’insoddisfazione del paziente è una conseguenza, più che di una incapacità tecnica, di un fraintendimento fra le parti, quindi, più che di un errore di esecuzione, si tratta di una difficoltà nello scambio di informazione fra il chirurgo e il paziente.

5 Normalmente chi ha eseguito il primo intervento, qualora si tratti di un professionista competente e serio, si rende pronto ad ovviare eventuali imperfezioni e ad offrire la sua disponibilità ad un reintervento a condizioni economicamente molto più vantaggiose di quelle che un nuovo chirurgo potrebbe proporre. E’ evidente che l’opzione di un secondo intervento da parte dell’operatore originale dovrebbe rappresentare la prima scelta da parte del paziente. Non è necessariamente vero che un secondo chirurgo sia in grado di risolvere completamente un problema che il primo non è stato capace di affrontare con successo.

6 Qualora, per una serie di ragioni, il paziente dovesse decidere di non ricorrere a chi lo ha già operato sarebbe auspicabile che il paziente autorizzi il secondo operatore ad entrare in contatto con il primo per conoscere approfonditamente ciò che è stato fatto ed eventuali altre informazioni che il paziente potrebbe ignorare, ma che potrebbero essere importanti per una migliore riuscita del trattamento secondario.

7 In caso il paziente decidesse di richiedere un rimborso della spesa sostenuta o d’altro nei confronti del primo chirurgo, la collaborazione del secondo operatore, potrebbe essere utile per evitare un contenzioso giudiziario che di solito finisce per essere svantaggioso per ambedue le parti. A volte una forma di accordo, qualora accettato da entrambi risolve rapidamente ed in maniera meno farraginosa e più economica una discordia che potrebbe rivelarsi lunga e dispendiosa per tutti, con il solo vantaggio per gli avvocati, che, per evidenti motivazioni spesso ne sollecitano la soluzione giudiziaria.

8 Un paziente che ha già subito un intervento che non ha dato i risultati sperati può aver perso la fiducia nella figura del medico e decidere di non ricorrere più a lui. In questi casi è importante che scelga un professionista che possa dargli nuovamente tale fiducia e che sia in grado di creare un nuovo rapporto positivo in grado di produrre i risultati attesi. E’ necessario quindi approfondire con il secondo chirurgo tutti gli argomenti relativi alla dinamica dell’insuccesso ed ai rischi e le aspettative del prossimo trattamento.

9 Chi ha già subito un intervento con risultati deludenti vive una situazione difficile e spesso ripone nel successivo trattamento speranze consistenti,. In questa situazione si crea un emozionalità che spesso non permette al paziente una visione oggettiva e realistica della sua situazione. Quel paziente potrebbe avere l’aspettativa di un idea di risultato ideale non raggiungibile. Un secondo intervento su tessuti cicatriziali è paragonabile ad una riparazione che un sarto deve operare su un vestito tagliati male in precedenza. Ciò significa che potrebbero esistere limiti a ciò che il secondo chirurgo potrà ottenere e non sempre, quindi, è garantibile un risultato ottimale

10 La finalità di questa lettera è di chiarire il rapporto fra tre diverse figure : il paziente insoddisfatto di un intervento subito, il chirurgo che lo ha operato la prima volta e colui che lo opererà per trattare la complicanza o il risultato inadeguato esito della prima operazione. Se un errore c’è stato, cosa che è possibile, deve essere riconosciuto ed il paziente ha tutto il diritto in molti casi di essere risarcito per lo stesso. E’ importante però che si instauri fra le varie parti coinvolte in questo complesso conflitto di opinioni un rapporto onesto, che gioverà sia ai chirurghi coinvolti sia, fondamentalmente, al paziente che potrà essere assistito nella maniera migliore ed ottenere la soddisfazione che la chirurgia estetica può oggi offrire a tutti coloro i quali ne fanno ricorso.

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